Si sono susseguiti a metà giugno i sentiti momenti dell’anniversario decimo della “nascita al cielo” di padre Venanzio nei tre luoghi di nascita (Chioggia), morte (Conegliano), lunga permanenza a pro della causa del Beato Marco (Pordenone), sepoltura (Aviano). Il 1° luglio egli è ricordato con il suo confratello amico padre Cesario Finotti da Rovigo nella chiesa già dei Cappuccini di Udine alla messa celebrata dal vicario generale mons. Guido Genero (ore 18.30) nel giorno del 35° di padre Cesario.
A CHIOGGIA, sabato 16 giugno
Ha celebrato la messa prefestiva nella chiesa dei Filippini, che vide il piccolo Edoardo Renier fra i primi allievi dell’Oratorio diretto dall’ora venerabile Raimondo Calcagno, il filippino padre Gontrano Tesserin. Presente un gruppo di amici del Beato Marco partiti in pullman da Pordenone e che avevano visitato in mattinata l’isola di Pellestrina. Non è mancata nel pomeriggio la sosta anche al luogo dell’ordinazione sacerdotale del Beato Marco: la cappella del Vescovado. I pellegrini sono grati al Seminario di Chioggia e al Museo diocesano per la fraterna accoglienza al pranzo e nella visita guidata della stupenda città, che giustamente padre Venanzio tanto amava.
A PORDENONE, domenica 17 giugno
Nell’esatta data della morte del padre, due le celebrazioni. Alla sera quella propriamente anniversaria nella chiesa del “Cristo”, celebrata da un amico di vecchia data del padre, mons. Sergio Moretto, attuale rettore del santuario “Madonna del Monte” di Marsure di Aviano e membro del Comitato Beato Marco (sabato 16 aveva qui pure celebrato in suffragio fr. Licinio Pasqualotto, confessore bisettimanale nella stessa chiesa in cui padre Venanzio aveva dimorato per 17 anni). Ma il nome di padre Venanzio è riecheggiato in mattinata pure nella chiesa cittadina del Beato Odorico dove il provinciale dei Cappuccini padre Roberto Tadiello ha presieduto la messa di 150° dalla nascita di padre Odorico da Pordenone, omonimo del beato missionario, occasionata dalla visita degli italiani del Coro Fedeli Fiumani della cattedrale della città sul Quarnero dove il cappuccino padre Odorico aveva trascorso anni difficili accanto a un popolo provato dalle occupazioni opposte (naziste e titine) e poi dal massiccio esodo. Fu proprio padre Venanzio a lasciare uno scritto rievocativo del vecchio e insigne suo provinciale (lo fu eccezionalmente per quattro mandati).
A CONEGLIANO, lunedì 18 giugno
Nella chiesa dei Cappuccini ha presieduto la concelebrazione, conclusa con la lettura del “Transito di padre Venanzio”, mons. Piersante Dametto, ora cappellano dell’attiguo Ospedale, amico di padre Venanzio quale parroco per 24 anni di Oderzo, città carissima a Marco d’Aviano. Insieme a lui i preti membri del Comitato Beato Marco con il presidente don Luigi Stefanuto. Era presente sull’altare il vescovo/allievo del padre, mons. Flavio Roberto Carraro. Efficacissima la predica in parallelo dettata da mons. Piersante ispirata dall’esortazione Gaudete et Exsultate di papa Francesco. Alla stessa ora celebrazione ad Aviano nel cimitero sulla tomba/altare in cui il corpo di padre Venanzio riposa.
LA PUBBLICAZIONE “AMICO DEI SANTI”
Tutte le celebrazioni si sono concluse con la presentazione del volumetto nel quale il Comitato Beato Marco ha raccolto frammenti di dichiarazioni, articoli, memorie lasciate da padre Venanzio su suoi incontri con santi, beati, venerabili e servi di Dio. Se ne contano 34, pur non avendo padre Venanzio scritto in modo sistematico. Questo lavoro conferma come il padre aspirasse in modo singolare alla santità, come dice bene il profilo di lui steso da fr. Aurelio Blasotti, il quale chiude la degna memoria di un vero “Amico dei santi” (questo il titolo della pubblicazione di 140 pagine). Distribuito ai fedeli pure un santino ricordo con preghiera tratta dalle meditazioni mattutine di padre Venanzio, recitata come ringraziamento alla comunione.