GENNAIO 2022: IL MESE DI ODORICO DA PORDENONE, BERNARDINO DA PORTOGRUARO E SERAFINA DA FIUME VENETO

Sabato 15 gennaio il bicentenario della nascita nella città del Lemene del venerabile ministro generale dei Frati Minori

Aspettando l’ottavo centenario della morte di Francesco d’Assisi, che cadrà nel 2026, ci si prepara fin d’ora a celebrare una serie di ricorrenze legate al santo: ecco che cadranno, andando a ritroso, gli otto secoli dalla composizione del Cantico delle creature nel 2025, dalle Stimmate in lui impresse nel 2024, della Regola bollata da lui redatta e dell’invenzione del presepe nel 2023. Proprio il luogo che custodisce la memoria di quest’ultimo evento, Greccio, nella valle reatina, ha accolto, il 29 novembre scorso, memoria di Tutti i Santi Francescani, l’incontro con cui si è dato ufficialmente l’annuncio dell’VIII Centenario Francescano 2023-2026. È nato in quell’occasione un apposito Coordinamento fra le realtà ecclesiali interessate dagli eventi, compresa la Conferenza internazionale della famiglia francescana: superiori generali dei tre rami del Primo Ordine (Minori, Conventuali, Cappuccini) e del Terz’Ordine Regolare (Tor), dei tantissimi istituti religiosi maschili e femminili di ispirazione francescana, dei laici terziari (Ofs). E non mancherà l’apporto dello Stato italiano del quale Francesco d’Assisi è il patrono principale.

Anche da noi abbiamo motivi e occasioni per porre attenzione già da subito al grande giubileo francescano. Proprio questo primo mese dell’anno profuma intensamente del “nostro” francescanesimo.

14 GENNAIO, BEATO ODORICO

Il 14 gennaio ricorrerà la festa del Beato Odorico circa il quale la pandemia contiene ma non blocca l’annuale calendario articolato fra Udine e Pordenone, caratterizzato, nella città natale, da una costellazione di celebrazioni liturgiche che da anni procede soprattutto nelle singole domeniche del “mese odoriciano”. A Udine verrà dato anche un particolare annuncio del cammino verso il giubileo del Serafico con la presidenza della messa di venerdì 14 alle ore 18.30 al “Carmine” affidata al … …. Da rilevare in città il coinvolgimento questa volta della parrocchia di Cristo Re (ubicata lungo la via Villanova) ove domenica 23, alla messa delle ore 11, sarà collocato in chiesa un dipinto ritratto del beato che vuole anche richiamare il rapporto di collaborazione stretto ormai fra le due “Villanove”: la “vecchia” dei natali di Odorico (intitolata a Sant’Ulderico) e la “nuova”, questa appunto di Cristo Re, parrocchie entrambe rette da don Claudiu Vàcaru. Gli altri luoghi di celebrazioni sono quelli tradizionali: a partire dalla citata antica Villanova e dal Duomo di San Marco (9 gennaio) e poi Beato Odorico e Santuario Madonna delle Grazie (16 gennaio). Coinvolte, con presenza della reliquia, pure le cappelle dell’Ospedale civile, dei Comboniani a Cordenons, perché missionari (8 e 9 gennaio), e delle Suore Elisabettine, perché francescane (14 gennaio). Non – e con forte dispiacere – i luoghi di sofferenza delle case per anziani, che si era soliti visitare prima del covid con tanta convinzione, ricevendo pari attenzione di fede, devozione e calore umano. A loro dovrà andare il più fraterno ricordo nella preghiera d’intercessione in un momento di nuovo tanto problematico e pericoloso.

15 GENNAIO, VEN. PADRE BERNARDINO

Le celebrazioni odoriciane si intersecano quest’anno 2022 con quelle che Portogruaro dedica al “suo” Padre Bernardino, lo storico ministro generale dei Frati Minori per due decenni difficili di ricostruzione del tessuto connettivo dei conventi provati da ripetute ondate di soppressione e che lui visitò in almeno tredici nazioni d’Europa. Giuseppe Dal Vago, che fu poi anche arcivescovo, era nato a Porto, in pieno centro (via Mazzini, nei pressi della farmacia, ora Aliprandi, gestita da suo padre), il 15 gennaio 1822 e battezzato in Sant’Andrea il 17 seguente. I due secoli da quella nascita, che si impresse nel nome suo francescano (padre Bernardino “da Portogruaro”), saranno celebrati sabato 15 gennaio con la presenza in città del ministro generale dei Frati Minori, successore del Portogruaro, il romano padre Massimo Fusarelli. A partire dalle ore 15 si susseguiranno la commemorazione e gli interventi, sintetici ma documentati, delle suore rappresentanti di ben undici congregazioni religiose femminili da padre Bernardino seguite nei loro delicati inizi, sovente con direzione spirituale da lui offerta o a lui richiesta dalle madri fondatrici delle Francescane Missionarie di Maria, Stimmatine, Terziarie Francescane Elisabettine, Francescane Missionarie del Sacro Cuore (Gemona), Francescane Missionarie d’Egitto, Clarisse Missionarie del Ss.mo Sacramento (Bertinoro), Francescane Missionarie di Gesù Bambino (Assisi), Francescane dell’Immacolata (Firenze), Figlie del Sacro Cuore di Gesù (S. Teresa Verzeri), Missionarie del Sacro Cuore di Gesù (S. Francesca Saverio Cabrini), Figlie di Sant’Anna. Si tratterà di ascoltare aspetti della vita di Padre Bernardino, davvero apostolo della vita consacrata, praticamente inediti. Alle ore 18.30, dopo la benedizione della restaurata lapide che segnala la casa natale del Nostro, sarà presieduta dal padre generale una solenne concelebrazione eucaristica in duomo alla presenza di delegazioni delle varie famiglie francescane, della vita consacrata in diocesi, dei sacerdoti della città e di origine portogruarese, del Patriarcato di Venezia, del sindaco Florio Favero, attivamente coinvolto in questo evento, e di altre autorità. L’accoglienza sarà curata dall’arciprete mons. Giuseppe Grillo e dal Comitato riunitosi attorno a lui in parrocchia di Sant’Andrea, coordinato dal prof. Alessio Alessandrini. Alle ore 19.30 l’Orchestra e Coro Città di Portogruaro, diretti dal m.o don Giuseppe Russolo, onorerà gli ospiti, sempre in duomo, con un concerto melologo alla memoria di Padre Bernardino. Domenica 16 seguiranno le messe d’orario in duomo con omelie del vicepostulatore della causa padre Claudio Bratti, del convento di Pavia. Il 2 febbraio, giornata della vita consacrata, essa tutta si riunirà ancora in duomo di Sant’Andrea attorno al vescovo Giuseppe Pellegrini.

Il Comitato ha già promosso con l’Università della Terza Età del Portogruarese una conferenza di approfondimento, tenuta in duomo il 17 novembre dall’archivista dei frati minori veneti padre Pacifico Sella, e pure la serie di predicazioni domenicali preparatorie del bicentenario curate negli ultimi tre mesi dai frati di Motta e San Francesco del Deserto nelle parrocchie del territorio di Portogruaro. Per il prosieguo dell’anno bernardiniano, annunciato in questi giorni da un grande manifesto affisso nei luoghi nevralgici della città e da un banner che pende dalla facciata del duomo, il Comitato ha previsto, sabato 19 marzo, il pellegrinaggio portogruarese a Quaracchi, periferia di Firenze, luogo della morte nel 1895 di Padre Bernardino (e anche, nel 1881, del pure “nostro” e celebre padre Fedele da Fanna da lui incaricato degli studi critici sulle opere di San Bonaventura). La parrocchia di Quaracchi pellegrinerà a sua volta a Portogruaro – e con le parrocchie di questa città all’isola veneziana di San Francesco del Deserto – nei giorni di sabato 7 e domenica 8 maggio, nell’anniversario del passaggio a Dio di un venerabile della Chiesa che ci auguriamo di onorare un giorno beato e la cui causa, che ha segnato l’importante tappa della definizione delle virtù eroiche il 3 luglio 2008, abbisogna di attenzioni nuove e di preghiera convinta del popolo devoto.

La prossima settimana “Il Popolo” conterrà uno speciale sulla figura di grande rilievo storico e spirituale di Padre Bernardino, poco conosciuta in diocesi.

30 GENNAIO, VEN. SUOR SERAFINA

L’ultima domenica del mese, il 30 gennaio, ricorrerà infine l’anniversario della morte nel 1935 di Suor Serafina Gregoris, francescana anch’essa e che ci rimanda alla città di riferimento di praticamente tutti i nostri futuri santi e beati francescani, cioè Venezia, ove Padre Bernardino crebbe a San Francesco della Vigna dall’età di sette anni (e si fece poi frate a San Michele in isola) e Suor Serafina qui visse l’oblazione santa dell’infermità (mentre Odorico è da Venezia che partì verso Oriente e il Beato Marco a Venezia-Ss.mo Redentore trascorse molta parte della vita, predicò ripetutamente e operò guarigioni). Nella città lagunare e a Fiume Veneto saranno dedicate alla venerabile le celebrazioni eucaristiche di tale domenica, ravvivate dalle proposte pastorali delle sue suore francescane di Cristo Re operose nella casa madre veneziana del sestiere di Castello e nella casa natale fiumana di borgo San Francesco.

22 GENNAIO, BEATIFICAZIONE DI PADRE COSMA SPESSOTTO

Il “panorama” francescano di questo gennaio non sarebbe completo se non accennassimo a un’ulteriore figura di figlio del Serafico che in questi stessi giorni la Chiesa pone sugli altari come martire. Sabato 22 gennaio verrà beatificato nella cattedrale di San Salvador (America Centrale) Padre Cosma Spessotto di Mansuè, paese a pochissimi chilometri dalla nostra Prata di Pordenone. Qui nacque il 28 gennaio 1923 (inizia dunque anche l’anno centenario della nascita); entrò indi tra i frati minori conosciuti nella vicina Motta di Livenza. Ordinato sacerdote a Venezia nel 1948 e partito missionario nel 1950 per l’El Salvador, fu parroco tutto carità ai poveri e oblazione di preghiera a Dio e si trovò alfine convolto nella guerra civile che il 24 marzo 1980 vide cadere per mano degli squadroni della morte, mentre celebrava l’Eucaristia, l’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, oggi santo. Padre Cosma ebbe a seguirlo sulla stessa via – la Via della croce redentiva di Cristo – il 14 giugno dello stesso anno, mentre si preparava a offrire l’Eucaristia per il suo popolo nella chiesa parrocchiale di San Juan Nonualco. Da notare che egli era stato studente di teologia presso il santuario di Madonna di Rosa nel 1944-45 e aveva allora assistito, restandone per un soffio incolume, al bombardamento che l’ultimo dell’anno 1944 aveva distrutto il santuario mariano preservando però prodigiosamente l’immagine ad affresco della Vergine.

Partecipiamo spiritualmente alla beatificazione del 22 gennaio per la contiguità geografica con la nostra diocesi del paese natale di Padre Cosma, e per il legame biografico della sua giovanile presenza a San Vito al Tagliamento, ma soprattutto riconoscendo che il sangue dei martiri è semente di vita cristiana. E quella del Poverello di Assisi – la cui vocazione fu abbracciata da veramente tanti nostri diocesani di ognuno degli otto secoli trascorsi, e anzitutto dai “santi” dell’Ordine serafico qui richiamati – è vera semente: che sia capace, per la loro intercessione in cielo, di ricreare oggi la vita cristiana nella nostra terra. Per tutto ciò il giubileo francescano del 2026, congiunto a quello ordinario della Chiesa universale del 2025 e definito a Greccio «una grande esperienza di fede e un grande annuncio di fede per la società» dall’arcivescovo vescovo di Assisi monsignor Sorrentino, andrà convintamente celebrato.

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