Per il nono anniversario di padre Venanzio da Chioggia – oltretutto figura di spicco della Chiesa Triveneta, presentata di recente, insieme ai santi nostri, al patriarca mons. Moraglia – il Comitato si è recato nel convento di Conegliano il 16 giugno: sei suoi sacerdoti hanno concelebrato con il presidente onorario, il vescovo p. Flavio Roberto Carraro, allievo del padre, e i frati dell’Infermeria dei Cappuccini veneti (foto di gruppo). Presente pure Floriano Zambon per 15 anni, e sino a tre giorni prima, sindaco della città (vedi qui foto con padre Carraro). A Pordenone, chiesa del Cristo, ha cantato l’indomani la messa per padre Venanzio fra Licinio Pasqualotto dei Cappuccini di Portogruaro.
La domenica precedente c’era stato il viaggio nella città natale di padre Renier di una cinquantina di pordenonesi, auspice la ProPordenone, introdotto dalla messa officiata in Sant’Andrea, parrocchia del battesimo nel 1909 del cappuccino, una delle meravigliose chiese visitate di quest’“altra Venezia”. La coincidenza della festa dei patroni di Chioggia, i santi Felice e Fortunato, che attrae ogni 11 giugno una marea di gente, ha reso più suggestiva la trasferta, specie nella processione cittadina e nella stupenda Cattedrale che dei due martiri aquileiesi conserva le reliquie e dove per tredici anni (1976-1989) pontificò il vescovo Sennen Corrà, poi pastore diocesano di Concordia-Pordenone. Il pranzo in Seminario con il saluto del vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo, un’escursione in laguna e la visita a Museo diocesano e Vescovado, luogo quest’ultimo dell’ordinazione sacerdotale del Beato Marco nel 1655 (nella foto il gruppo davanti al ritratto di lui donato da padre Venanzio e devoti pordenonesi nel 1994, opera del roveredano Antonio Sampaolo) hanno completato una giornata in cui l’estate era palpabile, come calda la memoria di pastori che abbiamo amati. W.A.