Alla luce della fede comprendiamo la straordinaria bontà di Dio Padre e quanto è deludente e meschino il nostro comportamento sbagliato. Ci invita a pronunciare i santi nomi di Gesù, che vuol dire “Dio salva”, e Maria, madre e immagine della Chiesa che come grembo fecondo può rigenerarci alla vita nuova. Ciascuno di noi è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità, considerando che il peccato è anche un male sociale ed è sempre indifferenza all’amore di Dio, ignoranza o tradimento della Sua Parola. In questa lettura della vita, vogliamo provare serio dispiacere, sincero pentimento. Ci siamo lasciati illudere. Credevamo di fare il nostro bene, il nostro interesse e invece abbiamo fatto il male per noi e per la comunità. Soprattutto abbiamo deluso le aspettative di Dio. Ecco perché provo dolore: io ho tradito la Sua fiducia, io ho preferito disobbedire, io ho voluto prendere il Suo posto costruendomi la legge e trovando l’inganno per giustificarmi. Allora, se con il mio comportamento ho messo in ombra il volto di Dio mio Padre, m’impegnerò a chiedere la riconciliazione con Lui e a restare in ascolto obbediente della Sua volontà. La morte che mi fa paura è la separazione da Lui, la fuga dalla Sua casa. Con la mia vita, d’ora in poi, voglio solo cantare il Suo eterno amore.
«Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati nonostante il nostro peccato. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace». (papa Francesco, Misericordiae Vultus 2)