Beato Marco d'Aviano

Domenica 4 giugno le parrocchie di Frattina e Lorenzaga hanno effettuato la chiusura congiunta  dell’anno catechistico al santuario della Madonna del Monte di Marsure, dove il parroco p. Ugo Samaritani ha celebrato l’Eucaristia, e sui luoghi del beato Marco d’Aviano. Durante il percorso di andata i pellegrini hanno potuto conoscere le principali tappe della straordinaria vita e della beatificazione del cappuccino avianese, predicatore, taumaturgo, consigliere di sovrani europei, animatore delle armate cristiane e “profeta disarmato della Misericordia divina”. Il rettore del santuario mons. Sergio Moretto ha percorso la storia del sacro edificio, iniziando dall’apparizione della Vergine del 1510 al contadino Antonio Zampara, “uomo semplice, retto e devotissimo alla  Madre di Dio cui da vent’anni offriva la più fervida quotidiana preghiera con la recita del suo Rosario”. A poi aggiunto” “la tradizione orale tramanda che padre Marco d’Aviano si recava colà a pregare e un giorno una campana del santuario si mise a suonare da sola al suo passaggio. Si tratterebbe della campana del 1680 ancor oggi custodita nel santuario”.

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Non mancherà il ricordo di Padre Venanzio a Pordenone. La messa a Pordenone, verrà celebrata nella chiesa del Cristo già a lungo sede delle attività sul Beato Marco e del suo promotore: sabato 17 giugno alle ore 10 – è il giorno della salita a Dio nel 2008 di padre Venanzio – celebrata insieme ai cappuccini di Portogruaro.

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Il ricordo di Padre Venanzio si celebrerà con una  messa a Conegliano, città della morte di padre Venanzio e della professione religiosa di Padre Marco, è concelebrata in onore del beato dai sacerdoti del Comitato venerdì 16 giugno alle ore 16 nel Convento dei Cappuccini insieme al vescovo padre Flavio Roberto Carraro che di padre Venanzio è stato allievo e superiore provinciale e generale, che scelse il Nostro a vicepostulatore della causa e che ora vive in questo luogo cappuccino. Il Comitato è invitato a prendere parte a questo momento anche di amicizia solidale a sua ecc.za padre Flavio, il quale ricorda quest’anno il 60° dell’ordinazione presbiterale per le mani del card. Roncalli, poi papa e santo Giovanni XXIII.

È definito il programma che tradizionalmente accompagna la memoria di padre Venanzio (nell’anniversario, questa volta il nono), inscindibile da quella santa del Beato Marco. Il Comitato, presieduto da don Luigi Stefanuto, che sostiene ancora la devozione e la causa seguite dall’indomito cappuccino, ha previsto tre momenti, due dei quali un po’ “speciali”.La messa a Chioggia, città natale del padre e del sacerdozio del beato, viene celebrata già domenica 11 giugno alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, insieme a quella comunità che accoglie una sessantina di pordenonesi in viaggio con il Comitato e la ProPordenone nella suggestiva città lagunare la quale, in quello stesso giorno, celebra con solennità liturgica e anche popolare la grandiosa festa dei suoi Patroni, i Santi Martiri Felice e Fortunato. Previste visite alle chiese, al museo diocesano, seminario e vescovado, e anche un’escursione in laguna. Il Comitato è grato alla ProPordenone e alla diocesi di Chioggia per la fattiva collaborazione.

Domenica 4 giugno, Pentecoste, Radio Maria trasmetterà un intervento di
Angelo Montonati sul Beato Marco.
Possiamo ascoltarlo alle ore 14.30 circa.

E’ bello ricordare! Venticinque anni fa esatti papa Giovanni Paolo II veniva a visitarci in Friuli Venezia Giulia. Una visita insieme alle quattro diocesi di Concordia-Pordenone, Gorizia, Trieste, Udine (ne fu ispiratore l’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco!), iniziata il 30 aprile 1992 dalla Chiesa Madre di Aquileia e proseguita sino alla domenica 3 maggio con incontri regionali e diocesani nei capoluoghi delle rispettive chiese locali e anche a Gemona, ricostruita dal terremoto di sedici anni prima, e a Redipuglia, luogo di ricordo della tragedia della guerra e di invito alla pace, specialmente in una terra “particolare” come la nostra, posta al confine orientale d’Italia (un confine difficile!) e oggi nel cuore dell’Europa: l’Europa dei popoli che tra noi convivono da sempre e trovano nella fede cattolica (“aquileiese”) la loro sintesi più alta.

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