Nella rivista I CAVALIERI una menzione al Beato Marco
Nell’anno giubilare molte sono state le trasferte di pellegrinaggio che hanno coinvolto la parrocchia Beato Odorico in Pordenone: Padova, Villaco e la Carinzia, Cividale. Il “Gruppo Adulti”, dopo la porta santa del santuario di Barbana (maggio scorso), ha concluso l’Anno Santo della Misericordia varcando quella della cattedrale di Ceneda a Vittorio Veneto: è stato il pellegrinaggio più piccolo e più intimo perché concluso nel raccoglimento della messa celebrata con le monache cistercensi di clausura di San Giacomo di Veglia, care da lunga data (da quasi vent’anni la parrocchia ricorda ogni anno nel loro monastero la Beata Domicilla Ricchieri). Nella foto il gruppo posa davanti la bella statua che ritrae un benedicente papa Luciani: tre dei presenti avevano ricevuto la Cresima da lui, vescovo di quella sede cattedrale nella quale – è stato pure ricordato – aveva predicato nel 1699 il suo ultimo quaresimale il Beato Marco apostolo di misericordia.
Il 18 ottobre 2016 l’Ufficio Pellegrinaggi della diocesi di Vittorio Veneto ha fatto sosta “europea” al convento di Santa Croce di Aidussina (Vipavski Kriz), oltre Gorizia, oggi in territorio sloveno. Nella foro il gruppo con il direttore don Brunone De Toffol accolto da padre Yacob con il quale si è fatta bella memoria del Beato Marco “d’Europa”, anche qui molto onorato
Il Popolo, settimanale diocesano, ha dedicato questa settimana, in occasione della ricorrenza dei Santi, un’ampia pagina ai Santi friulani del Giubileo. E’ stata rimarcato l’impegno di padre Venanzio Renier per la divulgazione della devozione ai santi del territorio, in particolare del Beato Marco d’Aviano. Nello speciale anche le attività che in questi ultimi anni il Comitato per la canonizzazione ha realizzato, nello spirito della divulgazione del grande predicatore di Aviano. Un invito a leggere il settimanale che troverete in tutte le parrocchie.
Don Terziano Cattaruzza, membro del Comitato del Beato Marco d’Aviano, è stato insignito della cittadinanza onoraria da parte del sindaco di Clauzetto, Flavio Del Missier, per l’impegno profuso nel territorio di Pradis di sotto, ove fu parroco dal 1962 al 1974, promuovendo la nascita del primo gruppo speleologico della provincia di Pordenone, fondato nel 1966. Sabato 24 settembre la giornata è stata intensa, a Pradis di Sotto, per i cinquant’anni di vitalità del gruppo, che ha festeggiato questa tappa. Ha raggiunto il culmine con la celebrazione della messa nella famosa “grotta verde”, presieduta dal vescovo, col pievano d’Asio, don Italico Gerometta e don Terziano che ha ringraziato commosso gli ex parrocchiani e il gruppo speleologico.
Primo viaggio di devozione, cultura e amicizia del triennio preparatorio al settimo centenario di un altro, storico, viaggio, quello compiuto dal Beato Odorico da Pordenone. Il viaggio è indetto dalla Commissione promotrice della canonizzazione e del culto e vuole valorizzare i pochi, ma sicuri, documenti che attestano presenze del beato: presenze storiche della sua persona prima della partenza per l’Oriente nel 1318 o presenze “spirituali” laddove Odorico intercedette miracoli subito dopo la morte, pure documentati. E’ il caso di Villaco, oggi bella città della Carinzia a pochi chilometri dalla nostra Tarvisio, scelta come meta di un viaggio, invitante anche per la bellezza del creato (opera di Dio da custodire!) nelle successive tappe della giornata di sabato 1° ottobre: Spittal, luogo legato al casato friulano dei Porcia (risalendo il fiume Drava che passa anche per Villaco): per tale motivo il comune di Porcia aderisce all’iniziativa e rinnova il suo gemellaggio con la città carinziana insieme a cinquanta concittadini partenti da Palse; altra tappa a Millstatt, sede di antica abbazia (costeggiando l’ampio omonimo lago alpino). Scopo non secondario dell’iniziativa è favorire comunione fra le componenti interessate al vicino centenario e che sono parte della Commissione: parrocchie “odoriciane” delle città di Pordenone e Udine e frati postulatori della causa. Vertice dell’itinerario sarà ovviamente la messa in onore del beato celebrata dal presidente della Commissione mons. Guido Genero nella chiesa dei Frati Minori di Villaco: frati che, scesi a Udine nel gennaio 1331, rientrarono poi al loro convento austriaco con una particella dell’abito in cui era stata rivestita la salma di Odorico e la applicarono a una donna allettata che non era più capace di alcun movimento. Guarigione istantanea, miracolo, che i cronisti ci hanno tramandato e permette ora a Odorico di scavalcare il confine del suo Friuli. Iscrizioni: a Udine presso la parrocchia del Carmine tel 0432 501465; 0432 509074; a Pordenone, presso le parrocchie B. Odorico (tel 0434 43650), S. Marco, Villanova e Cristo Re; a Palse di Porcia (parrocchia) tel 0434 921213. Partenze: da Pordenone, ore 7, dalla parrocchia di viale Libertà; da Palse, ore 7; da Udine, ore 7.30, dalla stazione autocorriere (lato via Leopardi).
Una nota a parte merita la giornata riservata la vigilia della festa alla visita alle comunità di religiose. Quest’anno hanno accostato la figura del beato cappuccino le suore di Conegliano (30 sorelle della Misericordia e 44 figlie di Maria Ausiliatrice). Il Comitato, accompagnato da don Leo Collin, ha affidato loro particolarmente l’intenzione di pregare per la pace nel mondo in un momento tanto difficile. A conclusione delle diciotto celebrazioni particolari (l’ultima sul treno violetto rientrante a Pordenone da Lourdes proprio nella serata del 13 agosto) un sacerdote ha commentato: “Bello questo allargare il discorso su Padre Marco; doveroso creare una sensibilità diffusa nel territorio”. Per un santo oltretutto europeo (celebrazioni solenni si sono svolte a Vienna e Budapest)! Insomma, una “Settimana” in linea con la raccomandazione di papa Francesco per una “Chiesa in uscita”. Che il Beato Marco ha nel dna. Appuntamento ora all’analogo “mese odoriciano” di gennaio a Pordenone.
La festa, quest’anno caduta di sabato, ha favorito un’estensione del ricordo anche in diverse parrocchie, raggiunte dal Comitato con la reliquia del beato (oltre che al Cristo, alle Grazie e Casa Serena di Pordenone, a Sant’Antonio di Porcia, a Fontanafredda) o con la nuova immaginetta pure intonata al Giubileo della Misericordia e ai suoi patroni (diffusa in cinquanta luoghi, dove si è pure celebrato il beato). Ovviamente la concelebrazione serale a Villotta, proposta all’aperto dalle parrocchie di Aviano, ha avuto col vescovo speciale solennità e concorso di fedeli. Sentiti sono stati pure i momenti liturgici finali della settimana, domenica 14 agosto. Al duomo di Sacile il ricordo (radiodiffuso) del beato – transitato in città nel 1685 – ha avuto densità teologica grazie all’omelia dell’arciprete don Graziano De Nardo, mentre il grande santuario della “Santissima” alle sorgenti del Livenza era strapieno di fedeli in ascolto del decano dei nostri parroci mons. Cagnin.