Centinaia di persone all’apertura della Porta Santa a Claut

Centinaia di persone hanno partecipato all’apertura della Porta Santa di Claut. La cerimonia, presieduta dal Vescovo Pellegrini, ha avuto inizio presso la chiesetta di San Rocco per poi proseguire in processione fino alla Porta Santa della chiesa parrocchiale. Il coro diretto da William Sturam ha accompagnato le celebrazioni e la messa officiata anche dai numerosi parroci presenti: oltre a Don Eugenio erano presenti altri parroci : Don Luigi,  Don Corrado, Don Matteo, Don Giancarlo a testimoniare la vicinanza ai fedeli di Claut e a quelli che sono saliti per assistere alla cerimonia.

 

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Apertura delle porte Sante di Claut e Clauzetto

“Sentire misericordia, questa parola cambia tutto.
È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.
Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto.
Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo padre misericordioso che ha tanta pazienza

Papa Francesco
Il Giubileo è l’anno della remissione dei peccati che si ottiene attraverso l’indulgenza.
Questo Giubileo però sarà diverso da tutti gli altri, sarà un Giubileo diffuso: non servirà recarsi  in pellegrinaggio a Roma, alla Porta Santa o in una delle quattro Basiliche Papali della capitale italiana, perché la Porta Santa verrà aperta anche «in ogni Cattedrale o nelle Chiese stabilite dal Vescovo diocesano», nei «Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari».

Anche in Valcellina a Claut e in Val Cosa a Clauzetto  domenica 3 luglio alle ore 11.00 e 16.00 verranno aperte due Porte Sante,  per  celebrare  il Giubileo straordinario di Papa Francesco.

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Tradotte in albanese la biografia e le preghiere del Beato Marco d’Aviano

Prosegue l’opera del Comitato per la Canonizzazione del Beato Marco d’Aviano per diffondere la conoscenza della vita del Beato Marco d’Aviano, le sue opere, l’Atto di Dolore perfetto e la preghiera d’intercessione. Con la recente traduzione in albanese, ora sono dodici le lingue presenti nel nostro sito e sulla pagina Facebook, (Beato Marco d’Aviano – Comitato perla Canonizzazione), alcune date anche alle stampe. Giungono in continuazione richieste per meglio conoscere questa straordinaria figura di predicatore e taumaturgo, umile cappuccino ascoltato dai potenti del suo tempo.

 

Il beato Marco d’Aviano conta un gran numero di devoti in tutto il mondo.La traduttrice in lingua albanese della breve biografia, della preghiera d’intercessione e dell’Atto di Dolore perfetto è una della più recenti. Si tratta di Suela Anna, albanese di nascita, che da tre settimane ha ricominciato una nuova vita a Pravidomini, dove risiede da quasi due decenni. Nel suo percorso di iniziazione cristiana ha ricevuto il Battesimo, l’Eucaristia e la Confermazione. Prima di entrare a far parte della comunità dei fedeli ha seguito il corso di catechesi. La cerimonia è avvenuta nel corso di una celebrazione eucaristica vespertina prefestiva presieduta dal Vicario generale, concelebranti il parroco mons. Giacomo Tesolin e don Galiano Lenardon. Non è comune per una piccola comunità accompagnare una persona adulta al battesimo – ha evidenziato il parroco – il battesimo è una rinascita e reca al mondo il messaggio che Dio non è stanco di noi, ma anzi ci invita alla conversione, a liberarci della pigrizia e ad aumentare la nostra fede”. Il Vicario generale, nell’omelia, ha sottolineato come “ Il Vangelo è meraviglioso e la scelta di Suela Anna è qui a testimoniarlo. Se seguiamo Gesù abbiamo una spinta differente nel poter affrontare le fatiche dell’esistenza”. Per le preghiere vedi https://www.beatomarcodaviano.it/shqiptar-albanese/

 

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Istriani a Pordenone

ISTRIANI A PORDNEONEDomenica 3 luglio un gruppo di istriani fa visita a Pordenone, anche nel nome dei nostri beati .  Un legame di storia con Pirano : ben quattro furono i piranesi miracolati dal Beato Odorico da Pordenone subito dopo la sua morte nel 1331, essi si erano portati al suo sepolcro a Udine e la loro preghiera fu ascoltata dal beato ed esaudita da Dio.  Nel trattare delle terre dell’esodo, vengono in mente i tanti misfatti della triste pagina della storia, ancora recente, che ci parla di foibe, di morti in guerra, di stragi e attentati causati dai regimi succedutisi in Istria, e di odio etnico. La Chiesa conta non pochi martiri in quel tempo e in quei luoghi. Ma quelle terre richiamano oggi pure il valore dell’Europa, la cui unità – messa alla prova – deve essere riaffermata anzitutto come valido antidoto alla guerra e ai mali che funestarono il XX secolo. In particolare l’Istria – in cui vivono italiani, sloveni, croati – può essere oggi davvero un “laboratorio” per la costruzione dell’Europa dei popoli. Ce n’è bisogno! Affidiamo questo “progetto” alla protezione del Beato Odorico (che si ricordò di quelle genti in Paradiso) e del Beato Marco, detto “d’Europa”. Siamo stati di recente due volte a Fiume e abbiamo collocato un’immagine di quest’ultimo nella chiesa dei Cappuccini di quella città (lì visse San Leopoldo, patrono del Giubileo della Misericordia in corso).

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Celebrazioni per l’anniversario di Padre Venanzio

Le tre messe programmate  per l’anniversario dell’indimenticabile padre Venanzio  (17-18-19 giugno),   sono state presiedute:
– a Conegliano da padre Antonio Fregona, vicepostulatore con i frati dell’infermeria del convento e tre preti del comitato (la cappella era stipata di una cinquantina di devoti, comprese diverse suore della città);
– a Pordenone (chiesa del Cristo ben frequentata) da padre Licinio Pasqualotto, cappuccino di Portogruaro;
– a Chioggia (chiesa del cimitero), a sorpresa dall’arcivescovo Dino De Antoni, chioggiotto amico di p. Venanzio e suo collega nel Tribunale Ecclesiastico Triveneto, che ha al fine posato per la foto ricordo davanti l’immagine del Beato Marco, onorato col bacio della reliquia

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Ottavo anniversario: Conegliano, Pordenone, Chioggia P. VENANZIO: RICORDO IN TRE LUOGHI E NEL GIUBILEO CON IL B. MARCO

Celebrazioni all’insegna dell’Anno Santo della Misericordia per l’anniversario (l’ottavo) della morte di padre Venanzio Renier, grande e popolare promotore del Beato Marco. Proprio la misericordia predicata dall’antico cappuccino in Europa, e donata dal suo banditore nella confessione oltreché annunciata con sapiente parola e mite tratto per tutta una lunga e santa vita, sarà al centro delle messe e riflessioni in programma:

  • venerdì 17 giugno a Conegliano, nel convento dei Cappuccini ove p. Venanzio è morto in questo giorno e ove Carlo Domenico Cristofori diventò Marco d’Aviano: alle ore 16 messa concelebrata in cappella presenti i frati dell’infermeria nello spirito delle opere di misericordia (fra le quali “Visitare i malati”) riscoperte in questo Giubileo;
  • sabato 18 giugno a Pordenone, nella chiesa del Cristo, ove p. Renier propose Padre Marco per 17 anni: alle ore 10 messa celebrata da un cappuccino del convento di Portogruaro;
  • domenica 19 giugno a Chioggia, città natale del postulatore e del sacerdozio di Marco d’Aviano, nella chiesa esterna al Cimitero: alle ore 9.30 messa festiva con il rettore della chiesa.
  • 8' ann padre venanzio

Ai vari momenti si reciterà l’Atto di dolore perfetto quest’anno diffuso dal Comitato con un pieghevole e si potrà anche baciare la reliquia del “profeta disarmato della misericordia divina”, confuso dalla gente col confratello che abbiamo conosciuto e stimato.

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La messa del Giubileo co celebrata a Sant’Antonio

E’ la “comunione dei santi”, valore sottolineato a Padova, il 3 maggio, agli oltre duecento partecipanti ai riti giubilari celebrati in Sant’Antonio nella  messa presieduta dal vicerettore della basilica padre Giorgio Laggioni con i parroci don Alessandro Tracanelli, don Luigi Stefanuto, don Paolo Zaghet e don Andrea Dazzan, e l’emerito mons. Ettore Aprilis)

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E’ STATO “GIUBILEO DEI DEVOTI”

In oltre duecento il 3 maggio da Pordenone a Padova .Un “giubileo dei devoti” all’insegna di quattro frati santi intrecciati fra loro, perché devoti (appunto!) l’uno all’altro. Come una catena verticale che congiunge la terra al cielo e coinvolge noi pure.  E’ la “comunione dei santi”, valore sottolineato a Padova, il 3 maggio, agli oltre duecento partecipanti ai riti giubilari celebrati in Sant’Antonio (mattinata con la messa presieduta dal vicerettore della basilica padre Giorgio Laggioni con i parroci don Alessandro Tracanelli, don Luigi Stefanuto, don Paolo Zaghet e don Andrea Dazzan, e l’emerito mons. Ettore Aprilis) e in San Leopoldo il pomeriggio. Prima tappa la basilica del Santo di Padova, Sant’Antonio, con attraversamento della Porta SAnta

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25 APRILE: COMMEMORAZIONE DEL VENERABILE EGIDIO BULLESI

Si è tenuta il 25 aprile, sull’isola di Barbana la commemorazione del Transito delVenerabile Egidio Bullesi, laico terziario francescano, del quale si spera vicina la beatificazione. Morì a Pola, dove era nato nel 1905, il 25 aprile 1929. Nella prospettiva di un sempre maggiore impegno attivo dei fedeli laici nella vita della Chiesa, questa figura di giovane credente (Egidio aveva 23 anni) impegnato in parrocchia e nelle aggregazioni ecclesiali è quanto mai attuale. La terra pordenonese lo ha “adottato” in virtù della presenza a Vito d’Asio (Pn) e a Ramuscello (Pn) dei suoi due fratelli sacerdoti, don Oliviero e don Eugenio, parroci a lungo di queste due località, esuli da Pola con i loro genitori dopo il trattato di pace del 10 febbraio 1947 che aveva assegnato l’Istria alla Jugoslavia. Una storia travagliata per 350.000 connazionali istriani fiumani e dalmati costretti all’esilio. Essi sono confluiti oggi, con le loro associazioni, presso il celebre santuario mariano della laguna di Grado a celebrare il loro “Giubileo”: un momento di riconciliazione, dopo quasi settant’anni, con una storia che non va però dimenticata.

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3 MAGGIO, A PADOVA “GIUBILEO DEI DEVOTI” dei nostri santi e beati

A Padova, città dei santi frati,  saremo circa 230,  martedì 3 maggio. Da Pordenone due pullmans (partono dalla parrocchia Beato Odorico che ha coordinato questa bella iniziativa, ricca dello spirito cristiano di comunione); e poi uno ciascuno da Palse di Porcia (con Fontanafredda – Vigonovo)e dalla vicina Sant’Antonio di Porcia, che dal Santo per eccellenza prende sia il nome di località che quello di parrocchia. Sei i preti (e parroci delle comunità coinvolte) e due le suore. Tanti i devoti per questo giubileo riservato a loro nel nome dei santi Antonio e Leopoldo, che a Padova stanno di casa, ma anche dei “nostri” beati Odorico e Marco, che là pure ebbero casa (il convento dei frati). Un bell’intreccio li lega: l’uno devoto dell’altro, come una catena che anche noi, onorandoli e pregandoli, rannoda al Cielo, ove vivono per la Pasqua di Gesù. Buon pellegrinaggio… che voi lettori potete pure compiere spiritualmente accompagnando con preghiere ai nostri santi e beati i passi giubilari dei pellegrini a Padova del 3 maggio.

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