TREMEACQUE

Intitolati a Padre MArco d’Aviano il 6 aprile 2014 iPonti di Tremeacque

La solenne cerimonia, religiosa e civile, domenica a Tremeacque (Ghirano di Prata)
500 PERSONE SUI PONTI DEL BEATO MARCO

Non meno di 500 persone hanno riempito il vasto cortile della Coopeartiva “Il Ponte”, fattoria sociale in località Tremeacque, nel pomeriggio di domenica 6 aprile, riscaldato anche dai cuori dei presenti all’atto solenne dell’intitolazione al Beato Padre Marco dei vicini ponti. Ponti che possono contare numeri di unità: 2 le regioni, altrettante le province; 3 i comuni, e pure le parrocchie affacciate dal lato veneto-trevigiano e da quello friulano-pordenonese alla confluenza del Meduna nella Livenza.
E’ stato un incontro di genti convergenti sui ponti e nella lingua di terra (in comune di Prata e parrocchia di Ghirano) fra essi compresa. Dapprima la liturgia in onore del beato cappuccino, predicatore del quaresimale anche da queste parti, presenti quindici sacerdoti delle due diocesi che qui pure si toccano, capeggiati dal vescovo emerito di Vittorio Veneto, devoto del nostro beato, monsignor Alfredo Magarotto. Il presule, ispirandosi al tempo penitenziale in corso, ha acutamente sottolineato: “Di conversione abbiamo bisogno anche noi oggi. Siamo stanchi, affaticati e oppressi sotto tanti punti di vista”. Poi il corteo, trascinato sui ponti dalle note della banda di Prata e dall’entusiasmo di monsignor Romano Nardin, parroco di Ghirano e fautore della complessa iniziativa che ha portato questo estremo lembo dei nostri territori a significare il valore dell’unità nel nome di un grande costruttore di ponti. Concetto ribadito a inizio cerimonia dal sindaco di Prata Dorino Favot che ha definito Padre Marco “anticipatore del processo di unione dei popoli in uno spirito di solidarietà, dove ci si dà una mano l’un l’altro”.
La scopertura delle tre targhe dedicatorie in marmo ha segnato il momento dell’intitolazione: passeggiando da un ponte all’altro, dopo la benedizione impartita da monsignor Magarotto, si sono alternati il presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, il già vicepresidente della Provincia di Treviso (e ora sindaco di Conegliano) Floriano Zambon, i primi cittadini di Prata, di Pasiano Claudio Fornasieri e di Mansué Giuseppe Vizzotto e l’assessore provinciale di Pordenone alla Viabilità Antonio Consorti che le ha fatte confezionare.
Il ritorno al cortile, le litanie e la benedizione con la reliquia, il discorso ufficiale del presidente Ciriani, il plauso del Comitato promotore della Causa del beato per voce del presidente Gianni Strasiotto (“Desideriamo far conoscere il Beato Marco a livello europeo”, ha ribadito), il canto dell’inno al beato da parte dei cantori di Ghirano Mansué Rivarotta riuniti per l’occasione, il grazie di e a don Romano, uomo di comunione concretamente confermata da un’idea singolare e dalla sua realizzazione, hanno coronato un pomeriggio di primavera, tempo di rinnovamento, risurrezione, motivo di speranza nella sempre difficile opera di ripresa della vita sociale, e di quella di fede, nella quale, oggi più che mai, abbiamo bisogno di santi coraggiosi come il Beato Marco.
W.A.

Le foto di Jesuss Pagnossin si possono vedere a questo link https://www.dropbox.com/l/aDYwgAdal2jRtCnvju8SM9?

Galleria fotografica di Rita Bressa

Messaggio del Vescovo per il 6 aprile
Ponti tremeacque Il Popolo
Manifesto intitolazione ponti di TRemeacque