Solare e tersa, come un anno fa in Carinzia, la giornata in Istria del 30 settembre, anche stavolta partecipata da oltre 150 persone provenienti dai quattro capoluoghi della nostra regione, e in più i frati da Padova. Una tappa, prologo all’Anno di un altro Viaggio, di sette secoli fa verso Oriente, che ha svelato un aspetto poco considerato: l’Odorico taumaturgo, cioè “braccio” dell’amore di Dio che risana anche i corpi, come fece a ripetizione lo stesso Gesù. I racconti di sei miracoli, attestati nel 1331 da una commissione inviata in Istria dal patriarca di Aquileia subito dopo la morte del nostro frate, hanno accompagnato i pellegrini a Parenzo, Pirano, Isola, luoghi immensi per bellezza: vista sul mare e in monumenti dell’arte paleocristiana e veneziana che parlano della nobiltà del popolo istriano e del suo intatto legame di fede e cultura con l’Italia. Con noi presenti numerosi esuli da una terra martire nel XX secolo e le loro associazioni (ANVGD di Gorizia, Pordenone, Udine e Associazione Comunità Istriane di Trieste) e da noi incontrate nelle tre splendide città costiere le comunità di connazionali, pure con i rispettivi vicesindaci (e a Parenzo il sindaco …NN…): esse rimangono là a parlare e “sentire” italiano, operose testimoni dei cromosomi di una terra romana d’origine. Quanti significati ha avuto questo viaggio odoriciano in Istria e quante intenzioni buone abbiamo deposto all’altare della cattedrale di San Mauro di Parenzo (VI sec.) alla messa celebrata dal vescovo istriano Ivan Milovan come ascoltando gli inediti episodi di guarigione a mezzo del beato friulano nella chiesa dei frati di Pirano, paese balcone sul golfo di Trieste!